Mercato immobiliare, le previsioni di Nomisma sul 2020

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Mercato immobiliare, le previsioni di Nomisma sul 2020

In attesa di verificare gli aggiornamenti dell’OMI – Agenzia delle Entrate sul secondo trimestre, periodo che dovrebbe inglobare in maniera evidente gli effetti delle misure di lockdown determinate per poter arginare l’epidemia da Covid-19, a fare il punto su quel che potrebbe avvenire nel 2020 all’immobiliare italiano è stata Nomisma, che pochi giorni fa ha presentato la seconda edizione del suo Osservatorio Immobiliare 2020, prevedendo che le compravendite per il mercato residenziale scenderanno a 494 mila unità, contro le 603 mila unità del 2019, con una flessione su base annua del 18%.

Considerata tale evoluzione, non c’è da stupirsi che secondo Nomisma il segno negativo finirà con l’interessare anche i prezzi, faticosamente coinvolti – in questi anni – in costanti tentativi di stabilizzazione e di ripresa. Il 2020 dovrebbe dunque concludersi con una contrazione del 2,6% nei valori del segmento abitativo, del 3,1% per quello direzionale e del 3,2% per quello commerciale. Passi indietro che potrebbero risultare “marginali” rispetto alla drammatica evoluzione che abbiamo vissuto negli ultimi mesi, ma che sono comunque piuttosto sorprendenti considerato che i movimenti di prezzo degli immobili, di norma, sono raramente così immediati.

Immobiliare 2020, chi si salva e chi no

Ad ogni modo, non tutto il territorio nazionale si comporterà evidentemente allo stesso modo. Come facilmente prevedibile, a comportarsi meglio nel 2020 saranno quelle aree che, in fin dei conti, hanno gestito in misura soddisfacente anche l’epoca ante-Covid, come Milano, che nello scenario più favorevole previsto da Nomisma potrebbe vedere una ripresa dei prezzi già in questa seconda metà di anno, mentre nell’ipotesi più pessimista vedrà i propri valori riprendersi nel 2021.

Per quanto concerne le altre principali città nazionali, non mancano le buone notizie proprio per Padova, che viene indicata da Nomisma come una delle aree in cui i cali saranno più contenuti, insieme a Firenze e Bologna (Venezia e Palermo vengono citate solamente per gli immobili d’impresa). Di contro, i cali più accentuati si verificheranno a Catania, Bari e Roma, e a Torino e Napoli per il segmento non residenziale.

La crisi sarà (anche) degli investimenti

In questo scenario, non bisogna stupirsi nel leggere di previsioni piuttosto grigie sul fronte degli investimenti. Nomisma stima in particolar modo che per il 2020 vi sarà una flessione dei capitali investiti tra il 9% e il 16%, a seconda dello scenario di riferimento. Una mano d’aiuto potrebbe arrivare dalle misure di stimolo varate dal governo, con il maxi Ecobonus che potrebbe attenuare il segno negativo, anche se molto dipenderà dal modo – semplice o meno – con cui effettivamente sarà possibile fruire del beneficio fiscale.

Uno sguardo ai mutui

Per quanto infine concerne i mutui, Nomisma prevede per il 2020 un forte deficit rispetto all’erogazione, con uno scenario base che prevede una flessione del 18%, uno scenario più favorevole in cui la contrazione sarà del 12,6%, e uno peggiore in cui la contrazione sarà del 26,3%. Per il 2021 la ripresa del comparto sembra essere garantita, ma non sufficiente a far riconquistare il segno positivo: lo scenario base parla di un  – 11,5%, quello più positivo di un – 6,5%, quello più avverso del – 16,6%.

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