Come accaduto con gli ultimi interventi delle Leggi di Bilancio, anche la manovra finanziaria 2020 ha fatto irruzione all’interno del settore immobiliare con qualche ventata di novità che val la pena cercare di riassumere e commentare, pur brevemente, limitandoci agli interventi principali.
Le proroghe dei bonus fiscali
Cominciamo dalle attese proroghe dei bonus fiscali, comunque mai sostanzialmente messe in seria discussione. Viene dunque prolungata fino al 31 dicembre 2020 la possibilità di poter beneficiare dei bonus edilizi come l’Ecobonus, bonus ristrutturazioni e bonus mobili. Rimane inoltre ferma al 31 dicembre 2021 la possibilità di fruire di un bonus del 50% per l’adozione di misure antisismiche, con particolare riferimento all’esecuzione delle opere per la messa in sicurezza statica.
Il bonus facciate
La grande novità in materia di detrazioni fiscali sull’immobiliare è rappresentata dal Bonus facciate, una detrazione fiscale al 90%, che durerà in via sperimentale per un anno, e che permetterà di ottenere un importante “sconto” per le attività di rifacimento delle facciate sugli immobili residenziali localizzati nei centri storici e nelle zone già urbanizzate.
Lo sconto in fattura sparisce… o quasi
Forte riduzione per lo sconto in fattura che, di fatto, sparisce dal nostro ordinamento. La possibilità di poter usufruire di una riduzione del costo in fattura in luogo della consueta detrazione fiscale sarà infatti limitata alle sole attività di ristrutturazione importante di primo livello per le parti comuni degli edifici condominiali, e solo se l’importo è pari o superiore a 200 mila euro. Non cambia il meccanismo di base: il fornitore anticiperà l’importo dello sconto, per poi recuperarlo sotto forma di credito di imposta per cinque anni.
Ricordiamo, in tal proposito, che per “primo livello” si intende un intervento che oltre a interessare l’involucro edilizio con incidenza superiore al 50% della superficie disperdente lorda complessiva dell’edificio, comprenda anche la ristrutturazione dell’impianto termico.
I sistemi di monitoraggio strutturale continuo
Al fine di migliorare la qualità del patrimonio immobiliare italiano, è stata prevista l’introduzione di un credito di imposta ai fini dell’imposta sul reddito, nel limite massimo complessivo di 1,5 milioni di euro per il 2020 e per il 2021 (ciascuno). Il credito varrà sulle spese documentate per l’acquisizione e per la predisposizione dei sistemi di monitoraggio strutturale continuo, anche se siamo ancora in attesa del decreto MEF che stabilirà criteri e procedure per l’accesso al benefit.
IMU e TASI
Da quest’anno viene prevista l’unificazione della TASI e dell’IMU, con sostanziale accorpamento della prima nella seconda. La deducibilità ai fini della determinazione del reddito di impresa e del reddito che deriva dall’esercizio di arti o professioni sale dal 50% al 60% per il 2020 e per il 2021, per poi salire al 100% dal 2022.
La cedolare secca
Concludiamo infine rammentando che, per i contratti di affitto a canone concordato, viene confermata l’aliquota al 10%. Era stato invece ipotizzato un incremento dell’aliquota al 12,5%.