Intestare casa ai figli: cosa sapere e come farlo | Ottomura

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Intestare casa ai figli cosa sapere e come farlo

Intestare casa ai figli: cosa sapere e come farlo

Intestare la casa ai figli è un’operazione piuttosto diffusa, volta a conseguire una serie di vantaggi che la legge riconosce in tali situazioni. Ma quali sono i benefici? E quali gli svantaggi?

I vantaggi fiscali di intestare una casa ai figli

Il primo punto di attenzione è quello fiscale. Intestare la casa al proprio figlio presenta l’indubbio vantaggio di pagare – all’atto del rogito – le imposte in misura ridotta. Si può infatti fruire del pacchetto di agevolazioni destinate alla prima casa, sia che l’acquisto avvenga da costruttore, sia che l’acquisto avvenga da privato. A tutto ciò si aggiunga, ovviamente, la possibilità di ottenere le detrazioni fiscali sugli interessi passivi del mutuo.

Ad ogni modo, per ottenere tali vantaggi è necessario che il figlio non abbia altre abitazioni intestate e/o già acquistate con la stessa agevolazione fiscale, e che sia residente nel Comune ove si trova la casa a lui intestata (la residenza può comunque essere trasferita anche dopo il rogito, ma non oltre 18 mesi).

Dunque, se si intesta la casa al figlio, ma questi non vi va a vivere, si dovrà procedere con il pagamento di Imu e Tasi come se fosse la seconda casa. L’agevolazione fiscale spetta infatti solamente sull’abitazione principale, intendendosi per tale quella ove si è residente e dove si dimora abitualmente.

Pignoramento della casa intestata al figlio

Un altro evidente vantaggio di intestare la casa al figlio è rappresentato dalla possibilità di escluderla dal recinto di attività pignorabili dall’Agente per la riscossione nel caso di cartelle esattoriali non pagate dall’acquirente. Se poi il genitore dovesse essere titolare di un solo immobile, intestato al figlio la successiva casa renderà impignorabile anche la prima, considerato che la legge sulla riscossione stabilisce il divieto di pignoramento immobiliare in quei casi in cui il contribuente moroso sia intestatario di un solo immobile.

Intestare casa al figlio minorenne

La legge prevede altresì la possibilità di intestare la casa al figlio minorenne. Tuttavia, in questo caso i genitori rimarranno comunque titolari dell’usufrutto legale fino alla sua maggiore età o alla sua emancipazione.

Ne consegue che al compimento dei 18 anni tutti i diritti sull’immobile si trasferiranno in capo al figlio, e i genitori perderanno l’usufrutto legale. Teoricamente, è da questo momento che i genitori potrebbero essere “sfrattati” dall’immobile, salvo il caso i cui i genitori che acquistano casa per conto del figlio possano effettuare una donazione con riserva di usufrutto.

Ci sono degli svantaggi?

Quando si sceglie di intestare casa al figlio, mediante donazione indiretta, è sempre bene cercare di avere ben chiara la situazione evolutiva che potrà verificarsi sull’immobile. Per esempio, se il figlio è minorenne le transazioni sull’immobile devono essere effettuate con l’autorizzazione del giudice tutelare, mentre se il figlio è maggiorenne occorrerà evidentemente il suo consenso.

Insomma, nel caso in cui il genitore volesse vendere la casa donata al figlio minorenne, non potrebbe dunque farlo senza la nuova autorizzazione del giudice, che potrebbe essere negata se il genitore non dimostra che il prezzo derivante dalla vendita viene comunque usato nell’interesse dello stesso minore.

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