Fine del 2022 con compravendite in calo per il mercato residenziale italiano

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Fine del 2022 con compravendite in calo per il mercato residenziale italiano

Secondo i recenti dati diffusi dall’Agenzia delle Entrate, le compravendite immobiliari hanno subito un rallentamento nell’ultimo trimestre del 2022, con una diminuzione del 2,1% rispetto all’anno precedente, pari a circa 4.000 immobili acquistati in meno durante il periodo ora in esame.

Peraltro, il dato è tutto tranne che sorprendente. I dati statistici elaborati negli ultimi mesi hanno infatti gradualmente mostrato segnali di raffreddamento, con le vendite che hanno raggiunto un picco nel secondo trimestre 2021 e con una successiva crescita sempre più moderata fino al trimestre in commento. In quest’ultimo periodo abbiamo poi visto un cambio di tendenza, con una diminuzione del numero di compravendite su base tendenziale.

Ad ogni modo, l’analisi dei dati statistici sta mettendo in mostra notevoli differenze in base alla zona geografica. Sebbene la tendenza complessiva del settore residenziale nel nostro Paese sia complessivamente negativa, le Isole hanno potuto registrare un incremento delle transazioni pari al 5,1% (e un picco di +6,2% per le compravendite dei capoluoghi). Inoltre, la situazione è maggiormente critica per quanto riguarda le case nuove, con un calo delle compravendite dell’11,6%, mentre quelle di abitazioni già esistenti sul mercato sono diminuite in maniera più contenuta (- 1,0%).

Per quanto poi attiene il segmento delle grandi città, Palermo si sta comportando in modo diverso rispetto alle altre realtà, con un aumento delle compravendite dell’9,2%. Firenze segue a ruota con +1,9%, Torino con +1,3% e Napoli con +0,6%. Dall’altra parte dell’analisi statistica, Roma perde il -6,1% e Bologna fa ancora peggio, con un -12,6%.

Sondaggio congiunturale del mercato delle abitazioni in Italia

Come ogni edizione, il report OMI di questo trimestre si accompagna anche con le informazioni raccolte dall’indagine congiunturale del mercato immobiliare italiano che fornisce alcuni utili spunti di valutazione dello stato di salute attuale e prospettico del residenziale.

In particolare, secondo il 64,9% degli agenti immobiliari intervistati i prezzi di vendita hanno subito pochi cambiamenti, denotando una discreta stabilità. La maggior parte degli agenti immobiliari ha inoltre dichiarato di aver venduto almeno una proprietà nell’ultimo trimestre, con un tasso del 87,8% che porta la serie ai massimi storici. Lo sconto sul prezzo di vendita medio è salito dall’8,4% all’8,8%, mentre dalle ultime statistiche risulta che in media le vendite impiegano 6,1 mesi contro i 5,9 del periodo precedente per essere concluse.

Ancora, la percentuale di acquisti e vendite finanziate da un mutuo è del 65,3%, inferiore al 68% della rilevazione precedente, mentre il loan-to-value si è alzato al 77%, 2 punti percentuali più del precedente rilevamento. Secondo buona parte delle agenzie, però, le previsioni per il trimestre in corso non sono favorevoli per il proprio mercato di riferimento, e anche sullo scenario nazionale, per il prossimo biennio, rimane un discreto pessimismo.

In ultimo, due terzi dei professionisti immobiliari ritengono che l’aumento dei prezzi al consumo ridurrà la domanda di immobili e avrà un impatto negativo sui prezzi di vendita.

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