Crisi da coronavirus: meglio vendere o aspettare? | Ottomura

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Crisi da coronavirus: meglio vendere o aspettare?

Se la primavera è – di norma – una stagione particolarmente favorevole per chi vuole acquistare e vendere casa, il 2020 potrebbe apportare una evidente particolarità. Con la crisi da coronavirus lungi dall’affievolirsi, e con l’economia in piena recessione, i proprietari immobiliari si stanno legittimamente domandando se sia meglio attendere o vendere ora, proprio in pieno clima pandemico.

Ebbene: nessuno ha, evidentemente, una risposta certa. D’altronde, il contesto nel quale stiamo vivendo è unico nel suo genere, caratterizzandosi come una crisi di natura esogena che si è abbattuta rapidamente e in maniera drastica sul mattone. Possiamo tuttavia cercare di fare il punto sulle attuali condizioni di mercato, e azzardare qualche stima sul prossimo futuro.

A prevalere sarà l’incertezza

Sono sempre di più gli acquirenti immobiliari che hanno messo in stand-by le loro aspettative di investimento in attesa di saperne di più sul modo in cui si evolverà lo scenario economico nazionale. Un  rallentamento delle operazioni i cui segni, peraltro, sono inequivocabilmente accertati dai primi aggiornamenti forniti da Abi e Crif sulle domande di nuovi mutui.

Attenzione, però. Quanto sopra non significa che chi vende casa sarà costretto a farlo in condizioni sempre peggiori. Molto dipenderà – evidentemente – dalla propria zona e dalle circostanze, e non è affatto detto che attendere di mettere il proprio appartamento in vendita sul mercato sia la migliore cosa da fare.

Conviene vendere casa?

Innanzitutto, chi ha bisogno di vendere la casa per motivi personali (ad esempio, perché ci si deve trasferire per lavoro, perché si ha bisogno di più / meno spazio o perché si devono affrontare nuove circostanze finanziarie che richiedono un trasloco), non dovrebbe lasciare che il coronavirus fermi i propri progetti, condividendo con il proprio agente immobiliare di fiducia i migliori passi da compiere per non svalutare il proprio appartamento.

Ad ogni modo, nel medio termine le attività immobiliari saranno comunque destinate a riprendere e, inoltre, fin d’ora è possibile portarsi avanti usufruendo dei canali digitali, in attesa che le visite personali e dirette negli appartamenti sul mercato possano riprendere (e, evidentemente, nell’attesa di capire in che modo potranno avvenire).

La tecnologia aiuta

Da quanto sopra abbiamo appena rammentato, risulta dunque chiaro che, almeno nel brevissimo termine, chi vuole vendere casa abbia convenienza farlo attraverso un agente immobiliare che possa programmare nel migliore dei modi la presentazione dell’appartamento tramite i canali digitali.

L’aumento dell’uso di tour virtuali della casa, così come la presentazione dell’appartamento mediante strumenti come Facebook Live & co., hanno alzato l’asticella su come le case dovrebbero essere presentate e promosse on line. In altri termini, se fino ad ora è stata una condotta “sufficiente”, nell’imminente futuro qualche bella foto della propria casa non dovrebbe bastare per far emergere il proprio immobile tra la “concorrenza”

Meglio prepararsi a tempi di vendita più lunghi

In aggiunta a quanto sopra, è bene che le parti (e in particolar modo il venditore) siano consapevoli che probabilmente in questi tempi di coronavirus ci vorrà più tempo del solito per arrivare alla formalizzazione della compravendita.

I motivi di tale allungamento previsto dei tempi sono almeno due. Da una parte ci sarà una maggiore difficoltà nell’organizzare gli incontri e le fasi tipiche di una trattativa di compravendita. Dall’altra parte ci sarà una maggiore prudenza da parte degli acquirenti, che potrebbero voler temporeggiare per poter comprendere quale sarà l’evoluzione attesa della pandemia. Potrebbe essere dunque necessario armarsi di un po’ di pazienza…

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